Alfredo Grassi SpA

Roberto Grassi, CEO di Alfredo Grassi Spa, una delle aziende più importanti nel settore dell’abbigliamento tecnico di lavoro e antinfortunistico.
Dott. Grassi, ci presenta la sua azienda?

Dal 1925 produciamo capi di abbigliamento tecnico rivolto al settore professionale, alla pubblica amministrazione e al mondo sportivo e fashion con una forte propensione all’innovazione e alla sostenibilità. 

Nati come azienda familiare produttrice di tessili tecnici, ora siamo una realtà internazionale, con una presenza maggiormente radicata nel sud Europa e in Nord Africa. Abbiamo dimostrato negli anni di essere capaci di evolverci e creare opportunità per noi stessi e per tutta la filiera tessile. Ci tengo a ricordare che siamo una delle poche realtà con ancora l’intero processo produttivo completamente verticalizzato: partiamo dall’attività di tessitura per arrivare al confezionamento e alla distribuzione del prodotto finito.

Con i nostri 95 anni di esperienza nel settore degli indumenti protettivi e dei capi tecnici, oggi vantiamo 10 unità produttive, tutte di proprietà, collocate in Italia, Romania, Tunisia ed Albania, dando così occupazione a circa 1.500 dipendenti. Nel nostro headquarter di Lonate Pozzolo, a pochi chilometri dall’aeroporto di Malpensa, abbiamo il reparto Progettazione dei capi e Prototipizzazione, il reparto Ricerca e Sviluppo, Approvvigionamento materie prime, Pianificazione e controllo delle fasi di lavorazione, Controllo Qualità, Attività commerciali e Logistica. Tutte le altre sedi, invece, sono dedicate alla Produzione con circa 2 milioni di capi confezionati all’anno.

Dopo Romania e Tunisia cosa vi ha spinto ad investire in uno stabilimento produttivo in Albania?

La scelta di trasferire all’estero la parte produttiva della nostra attività è ovviamente legata alla necessità di continuare ad essere competitivi sul mercato. Oltre che per questo motivo, l’Albania è stata scelta come sito produttivo perchè ha sottoscritto con i Paesi dell’UE un accordo di libero scambio delle merci relativamente alla Pubblica Amministrazione per noi settore molto importante. Altri fattori come la vicinanza e la comodità di collegamento sono stati senza dubbio elementi importanti nella decisione di investire in Albania. 

È per me importante ricordare che tutti i nostri stabilimenti esteri sono di proprietà: si tratta per lo più di strutture nuove o completamente ristrutturate per assicurare ai lavoratori sicurezza, comfort e rispetto delle normative sul lavoro. In particolare, il nostro sito albanese di Librazhd è costituita da 10 capannoni (quattro già completamente ristrutturati e sei in fase di ultimazione) per un’area produttiva di circa 40.000 mq di cui ben 8.000 mq coperti dove sono impiegate più di 160 persone, con una previsione di ulteriori 200 assunzioni.

Qual è la sua visione imprenditoriale.

Io credo che ormai la qualità del prodotto debba essere un must per un’azienda del nostro livello e la do quasi per scontata. Nella mia vision imprenditoriale, da qualche anno ormai, ci sono tre elementi trainanti: l’innovazione, l’internazionalizzazione e la sostenibilità. Il 2019 che che si è appena concluso è stato, per la Grassi 1925, un anno molto importante perché le continue innovazioni e i continui sviluppi hanno fatto nascere in me, e nel gruppo dirigente che mi affianca, l’esigenza di fissare i nostri valori e la nostra mission in modo che fosse ben chiaro, internamente e verso l’esterno, QUELLO che facciamo e, cosa sempre più importante, COME lo facciamo. “Dal 1925 sempre all’avanguardia nell’innovazione sostenibile dell’abbigliamento tecnico da lavoro con STILE, COMFORT e PASSIONE”. 

La frase qui sopra è il risultato di una lunga riflessione a livello aziendale: non è stato semplice, perchè era necessario esprimere in poche righe 95 anni di storia e di lavoro, ma credo che sia stato uno sforzo utile e necessario per continuare a crescere senza perdere di vista i nostri obiettivi imprenditoriali.

Avanguardia e innovazione quindi al primo posto: negli ultimi anni abbiamo intrapreso progetti basati sia sull’utilizzo di materiali e tessuti innovativi sia su soluzioni Smart Textile che rendono i capi sempre più tecnologici. Questo per garantire sempre maggiore sicurezza, ma nello stesso tempo comfort e vestibilità. Tra le ultimissime novità posso citare per esempio l’introduzione del grafene che permette di raggiungere livelli sempre più performanti in termini di resistenza e conducibilità termica per i tessuti tecnici. Ma non c’è innovazione senza sostenibilità. E il grafene G+ che utilizziamo per i nostri capi ne è la dimostrazione: si tratta infatti di un materiale ottenuto da processi fisici e non chimici. Questo è molto importante perchè si evita l’utilizzo di prodotti nocivi per l’ambiente e si ottiene un prodotto atossico, perfetto per le fodere e i capi a contatto della pelle.

Oltre a innovazione e sostenibilità, avevo parlato di internazionalizzazione. Obiettivo per i prossimi 5 anni per la Grassi 1925 è senza dubbio espandere il nostro mercato estero che si attesta oggi a circa il 25% del fatturato. Internazionalizzazione non solo però nelle vendite e nella distribuzione, ma anche nella produzione e nel confezionamento: come avevo già accennato in precedenza i nostri siti esteri sono una vera e propria estensione produttiva della sede di Lonate Pozzolo. Vengono infatti gestiti e organizzati con la stessa cultura d’impresa, lo stesso welfare aziendale e la stessa attenzione all’ambiente che abbiamo nell’headquarter italiano.

Come avete reagito all’epidemia Covid-19?

I nostri stabilimenti non hanno mai smesso di produrre. Ci siamo fermati i dieci giorni indispensabili per organizzarci dal punto di vista sanitario e poi siamo ripartiti. I grandi spazi del nostro sito produttivo di Librazhd, recentemente ingrandito e ristrutturato in previsione di nuove assunzioni, ci hanno permesso di riorganizzare le postazioni di lavoro, dando il necessario distanziamento alle persone che, con mascherine, visiere e guanti hanno potuto lavorare in tutta sicurezza. Nonostante le periodiche sanificazioni, abbiamo dovuto chiudere temporaneamente la mensa interna, ma grazie agli ampi spazi all’aperto, complice anche l’arrivo della bella stagione, abbiamo dato la possibilità, nelle pause, di pranzare e riposare nel parco che circonda lo stabilimento.

Non nascondo che le difficoltà sono tante, soprattutto per un discorso di approvvigionamento del materiale e dei trasporti, ma stiamo dando tutti il 110% per fronteggiare al meglio questo momento, con la speranza che si riesca a tornare prima possibile alla normalità. Anzi ci tengo a ringraziare personalmente tutti i nostri dipendenti e collaboratori per il grande senso di responsabilità che stanno dimostrando nel rispetto attento e costante delle normative di sicurezza.

Abbiamo una lunga storia alle spalle, abbiamo attraversato negli anni periodi storici e contesti economici altrettanto complessi uscendone sempre più forti e uniti: anche questa volta dobbiamo essere fiduciosi nel futuro!

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